Archivi del mese: febbraio 2017

21 Febbraio San Pier Damiani Vescovo e dottore della Chiesa

21 Febbraio San Pier Damiani Vescovo e dottore della Chiesa
Ravenna, 1007 – Faenza, 22 febbraio 1072

San Pier Damiani
Glorioso collaboratore di S. Gregorio VII e come lui figlio di S. Benedetto. S. Pier Damiani è una delle glorie più fulgide della Chiesa nel secolo XI. Nacque a Ravenna verso l’anno 988 da buona famiglia, ma poco favorita dai beni di fortuna. Perduti i genitori quando era ancor fanciullo, ebbe come tutore un suo fratello maggiore di nome Damiano. E Pietro, in riconoscenza di tutte le sollecitudini che questi usò verso di lui, prese in seguito il soprannome di Damiano.

Studiò a Faenza dove eccelse per sapere e per illibatezza di costumi. Ma un giorno la Divina Provvidenza volle che incontrasse due eremiti camaldolesi, ai quali confidò il suo desiderio di vivere in solitudine. Accolto nel loro ordine, si ritirò nel monastero di Fonte Avellana in diocesi di Gubbio, divenendone presto abate. Divideva il tempo nella preghiera, nello studio della Sacra Scrittura e nella penitenza, mostrandosi ai giovani figli modello sublime in ogni virtù. Il suo amore alla povertà gli faceva preferire le vesti più sdruscite. Fondò vari romitaggi, dai quali uscirono eminenti figure di santi che servirono egregiamente a risollevare la moralità di quei tempi, così decaduta. S. Pier Damiani. nonostante la sua vita ritirata, non potè sottrarsi ai disegni che Papa Stefano IX aveva su di lui: lo creò difatti cardinale e vescovo di Ostia. Iddio lo aveva suscitato per rendere grandi servigi alla Chiesa: in quel tempo la simonia era molto in voga e causava grande scandalo ai fedeli. Pietro, con instancabile opera e prolungate penitenze, riuscì a porre un argine; il fascino del suo esempio e della sua loquela, piegava principi e dignitari ecclesiastici. Ebbe importanti e delicate missioni in Francia ed in Germania: quivi riuscì a distogliere l’imperatore Enrico IV dal proposito di divorzio. Intanto moveva continue suppliche al S. Pontefice, pregandolo di volere accettare le sue dimissioni dalla carica prelatizia e concedergli il ritorno nella pace solitaria del monastero. Dopo tanto, ottenne ciò che desiderava. Chiusosi in una cella, spese i suoi giorni a combattere colla penna certi abusi che offendevano la santità monastica. Ebbe in tale modo occasione di lasciare al mondo cristiano dottissimi libri di ascetica che rivelano nell’autore l’uomo di talento perspicace, squisito, santo. Ha uno stile facile e dilettevole e le sue poesie sono giudicate piene di grazia e d’eleganza. Il Santo spirò a Faenza nel 1072. La Chiesa, riconoscente per i suoi grandi meriti, l’annoverò tra i suoi Dottori.

PRATICA
Se vogliamo sentire la voce di Dio fuggiamo, per quanto è possibile, il chiasso del mondo.

PREGHIERA.
Concedi, o Signore, di seguire gli insegnamenti e gli esempi del beato Pietro tuo confessore e vescovo, onde, con l’oblio delle cose terrene conseguiamo i gaudii eterni.

Sabato VI Settimana Del Tempo Ordinario Anno A

Mc 9,2-13

Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 9,2-13)
Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 9,2-13)
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elìa con Mosè e conversavano con Gesù.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati.
Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!».
E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
E lo interrogavano: «Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Egli rispose loro: «Sì, prima viene Elìa e ristabilisce ogni cosa; ma, come sta scritto del Figlio dell’uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. Io però vi dico che Elìa è già venuto e gli hanno fatto quello che hanno voluto, come sta scritto di lui». Parola del Signore.

11 Febbraio Beata Vergine Maria Di Lourdes

     Beata Vergine Maria Di Lourdes


Beata Vergine Maria Di Lourdes

11 Febbraio Beata Vergine Maria Di Lourdes

Beata Vergine Maria Di Lourdes. In un secolo tutto incredulità,
in una nazione pervasa di ateismo, quale era la Francia nel secolo XIX.
Maria si proclama Immacolata, e inizia una serie di miracoli che sono la più eloquente apologia del soprannaturale.
La Vergine apparve ad un’umile pastorella, la giovane Bernardetta Soubirous, avverandosi anche in questo caso quanto Gesù diceva, pregando il Padre suo:
« Ti ringrazio, o Padre, che hai nascoste queste cose ai prudenti e ai sapienti e le hai rivelate ai pargoli, cioè agli umili ».

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6 Febbraio San Paolo Miki e compagni Martiri

6 Febbraio San Paolo Miki e compagni Martiri

Kyoto, Giappone, 1556 – Nagasaki, Giappone, 5 febbraio 1597

Nato a Kyoto nel 1556 in una famiglia benestante e battezzato a cinque anni, Paolo Miki entra in un collegio della Compagnia di Gesù e a 22 anni è novizio, il primo religioso cattolico giapponese. Diventa un esperto della religiosità orientale e viene destinato, con successo, alla predicazione, che comporta il dialogo con dotti buddhisti. Il cristianesimo è penetrato in Giappone nel 1549 con Francesco Saverio. Paolo Miki vive anni fecondi, percorrendo continuamente il Paese. Nel 1582-84 c’è la prima visita a Roma di una delegazione giapponese, autorizzata dallo Shogun Hideyoshi. Ma proprio Hideyoshi capovolge la politica verso i cristiani, diventando da tollerante a persecutore. Arrestato nel dicembre 1596 a Osaka, Paolo Miki trova in carcere tre gesuiti e sei francescani missionari, con 17 giapponesi terziari di San Francesco. E insieme a tutti loro viene crocifisso su un’altura presso Nagasaki.

Paolo Miki e compagni, martiri, a Nagasaki in Giappone. Con l’aggravarsi della persecuzione contro i cristiani, otto tra sacerdoti e religiosi della Compagnia di Gesù e dell’Ordine dei Frati Minori, missionari europei o nati in Giappone, e diciassette laici, arrestati, subirono gravi ingiurie e furono condannati a morte. Tutti insieme, anche i ragazzi, furono messi in croce in quanto cristiani, lieti che fosse stato loro concesso di morire allo stesso modo di Cristo.
(5 febbraio: A Nagasaki in Giappone, passione dei santi Paolo Miki e venticinque compagni, martiri, la cui memoria si celebra domani il 6 febbraio).

E’ il primo giapponese accolto in un Ordine religioso cattolico: il primo gesuita. Nato in una famiglia benestante e battezzato a cinque anni, Paolo Miki entra poi in un collegio della Compagnia di Gesù, e a 22 anni è novizio. Riesce bene in tutto: solo lo studio del latino lo fa penare; troppo lontano dal suo modo nativo di parlare e di pensare. Diventa invece un esperto della religiosità orientale, cosicché viene destinato alla predicazione, che comporta il dialogo con dotti buddhisti. Riesce bene, ottiene conversioni; però, dice un francescano spagnolo, più efficaci della parola sono i suoi sentimenti affettuosi.
Il cristianesimo è penetrato in Giappone nel 1549 con Francesco Saverio, che vi è rimasto due anni, aprendo poi la via ad altri missionari, bene accolti dalla gente. Li lascia in pace anche lo Stato, in cui gli imperatori sopravvivono come simboli, mentre chi comanda è sempre lo Shogun, capo militare e politico. Paolo Miki vive anni attivi e fecondi, percorrendo continuamente il Paese. I cristiani diventano decine di migliaia. Nel 1582-84 c’è la prima visita a Roma di una delegazione giapponese, autorizzata dallo Shogun Hideyoshi, e lietamente accolta da papa Gregorio XIII.
Ma proprio Hideyoshi capovolge poi la politica verso i cristiani, facendosi persecutore per un complesso di motivi: il timore che il cristianesimo minacci l’unità nazionale, già indebolita dai feudatari; il comportamento offensivo e minaccioso di marinai cristiani (spagnoli) arrivati in Giappone; e anche i gravi dissidi tra gli stessi missionari dei vari Ordini in terra giapponese, tristi fattori di diffidenza. Un insieme di fatti e di sospetti che porterà a spietati eccidi di cristiani nel secolo successivo. Ma già al tempo di Hideyoshi, ecco una prima persecuzione locale, che coinvolge Paolo Miki. Arrestato nel dicembre 1596 a Osaka, trova in carcere tre gesuiti e sei francescani missionari, con 17 giapponesi terziari di San Francesco. E insieme a tutti loro egli viene crocifisso su un’altura presso Nagasaki. Prima di morire, tiene l’ultima predica, invitando tutti a seguire la fede in Cristo; e dà il suo perdono ai carnefici. Andando al supplizio, ripete le parole di Gesù in croce: “In manus tuas, Domine, commendo spiritum meum”. Proprio così le dice: in quel latino che da giovane studiava con tanta fatica. Nel 1862, papa Pio IX lo proclamerà santo.
Nell’anno 1846, a Verona, un seminarista quindicenne legge il racconto di questo supplizio e ne riceve la prima forte spinta alla vita missionaria: è Daniele Comboni, futuro apostolo della “Nigrizia”, alla quale dedicherà vita e morte, tre secoli dopo san Paolo Miki.

Novena alla Madonna di Lourdes (dal 2 al 10 febbraio)

la Madonna di Lourdes

Novena alla Madonna di Lourdes (dal 2 al 10 febbraio)
Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Nostra Signora di Lourdes, Vergine Immacolata, prega per noi.
Nostra Signora di Lourdes, eccomi ai tuoi piedi per sollecitare questa Grazia.(Chiedere la Grazia)
La mia fiducia nel tuo potere d’intercessione è incrollabile. Tutto tu puoi ottenere dal tuo divin Figlio. Madre potentissima aiutami. O Vergine Immacolata, Madre di Misericordia, salute degli infermi, rifugio dei peccatori, consolatrice degli afflitti, Tu conosci i miei bisogni e le mie sofferenze. Degnati di volgere su di me uno sguardo propizio a mio sollievo e conforto. Con l’apparire nella grotta di Lourdes hai voluto che essa divenisse un luogo privilegiato, da dove diffondere le tue Grazie, e già molti infelici vi hanno trovato il rimedio alle loro infermità spirituali e corporali.
(Chiedere la Grazia)
Anch’io vengo pieno di fiducia a implorare i tuoi materni favori; esaudisci, o tenera Madre, la mia umile preghiera e, colmato dei tuoi benefici, mi sforzerò di imitare le tue virtù, per partecipare un giorno alla tua gloria in Paradiso. Amen.
3 Ave Maria
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi. Sia benedetta la Santa e Immacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria, Madre di Dio. Preghiera a Nostra Signora di Lourdes Maria, Tu sei apparsa a Bernardetta nella fenditura di questa roccia. Nel freddo e nel buio dell’inverno, hai fatto sentire il calore di una presenza, la luce e la bellezza. Nelle ferite e nell’oscurità delle nostre vite, nelle divisioni del mondo dove il male è potente, porta speranza e ridona fiducia! Tu che sei l’Immacolata Concezione, vieni in aiuto a noi peccatori. Donaci l’umiltà della conversione, il coraggio della penitenza. Insegnaci a pregare per tutti gli uomini. Guidaci alle sorgenti della vera Vita. Fa di noi dei pellegrini in cammino dentro la tua Chiesa. Sazia in noi la fame dell’Eucaristia, il pane del cammino, il pane della Vita. In Te, o Maria, lo Spirito Santo ha fatto grandi cose: nella sua potenza, ti ha portato presso il Padre, nella gloria del tuo Figlio, vivente in eterno. Guarda con amore di Madre le miserie del nostro corpo e del nostro cuore. Splendi come Stella luminosa per tutti nel momento della morte. Con Bernardetta, noi ti preghiamo, o Maria, con la semplicità dei bambini. Metti nel nostro animo lo spirito delle Beatitudini. Allora potremo, fin da quaggiù, conoscere la gioia del Regno e cantare con te: Magnificat! Gloria a te, o Vergine Maria, Beata Serva del Signore, Madre di Dio, Tempio dello Spirito Santo! Amen!

2 febbraio Presentazione del Signore

2 febbraio Presentazione del Signore

IV Settimana del Tempo Ordinario A

I miei occhi hanno visto la tua salvezza.

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 2,22-40)
2 febbraio Presentazione del Signore, quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la Legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il Bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore -come è scritto nella Legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore»- e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il Bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da Te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il Padre e la Madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di Lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua Madre, disse: «Ecco, Egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione -e anche a Te una spada trafiggerà l’anima-, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del Bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la Legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazareth. Il Bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la Grazia di Dio era su di Lui. Parola del Signore.

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Oggi 2 febbraio Presentazione del Signore al Tempio ed è anche la Purificazione della Madonna, perché, secondo l’usanza ebraica, una donna era considerata impura del sangue mestruale per un periodo di 40 giorni dopo il parto di un maschio e doveva andare al Tempio per purificarsi: il 2 febbraio cade appunto 40 giorni dopo il 25 dicembre, giorno della nascita di Gesù.
Leggiamo cosa prescriveva la Legge ebraica, come viene riportato nel Libro del Levitico: “Quando una donna sarà rimasta incinta e darà alla luce un maschio, sarà immonda per 7 giorni; sarà immonda come nel tempo delle sue regole. L’ottavo giorno si circonciderà il bambino. Poi essa resterà ancora 33 giorni a purificarsi dal suo sangue; non toccherà alcuna cosa santa e non entrerà nel santuario, finché non siano compiuti i giorni della sua purificazione” (Levitico 12,2-4).
Il 2 febbraio la Chiesa celebra la presentazione al Tempio di Gesù, popolarmente chiamata festa della Candelora, perché in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo “Luce per illuminare le genti”.
Con queste parole il Bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della Presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi.
Nell’Itinerarium di Egeriae (cap. 26), la scrittrice romana del V secolo, viene descritta la denominazione di Candelora. Il nome dato alla festa deriva dalla somiglianza del rito del Lucernare, di cui appunto parla Egeria: “Si accendono tutte le lampade e i ceri, facendo così una luce grandissima” (Itinerarium 24,4).
La Presentazione di Gesù avviene in un clima di gioia con gli incontri di Simeone e della profetessa Anna, due anziani puri di cuore e ricchi di amore verso Dio. Ricevono l’ispirazione dello Spirito e rimangono davanti al Tempio ad attendere l’arrivo del Messia atteso da millenni dagli ebrei.
È un’attesa piena di speranza, per tutta la vita hanno osservato i Comandamenti e adesso ricevono un premio impagabile.
Gesù ricompensa sempre i buoni, dona molto di più ai suoi seguaci di quanto essi sacrificano nella vita per amore suo. I due anziani attendevano il Bambino per adorarlo.

Novena alla Madonna di Lourdes

(dal 2 al 10 febbraio)

Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Nostra Signora di Lourdes, Vergine Immacolata, prega per noi.
Nostra Signora di Lourdes, eccomi ai tuoi piedi per sollecitare questa Grazia.(Chiedere la Grazia)
La mia fiducia nel tuo potere d’intercessione è incrollabile.
Tutto tu puoi ottenere dal tuo divin Figlio.
Madre potentissima aiutami
O Vergine Immacolata,
Madre di Misericordia,
salute degli infermi,
rifugio dei peccatori,
consolatrice degli afflitti,
Tu conosci i miei bisogni e le mie sofferenze.
Degnati di volgere su di me uno sguardo propizio a mio sollievo e conforto.
Con l’apparire nella grotta di Lourdes hai voluto che essa divenisse un luogo privilegiato, da dove diffondere le tue Grazie, e già molti infelici vi hanno trovato il rimedio alle loro infermità spirituali e corporali.
(Chiedere la Grazia)
Anch’io vengo pieno di fiducia a implorare i tuoi materni favori;
esaudisci, o tenera Madre,
la mia umile preghiera e,
colmato dei tuoi benefici,
mi sforzerò di imitare le tue virtù,
per partecipare un giorno alla tua gloria in Paradiso. Amen.
3 Ave Maria
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.
Sia benedetta la Santa e Immacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria, Madre di Dio.
Preghiera a Nostra Signora di Lourdes
Maria, Tu sei apparsa a Bernardetta nella fenditura di questa roccia.
Nel freddo e nel buio dell’inverno,
hai fatto sentire il calore di una presenza,
la luce e la bellezza.
Nelle ferite e nell’oscurità delle nostre vite,
nelle divisioni del mondo dove il male è potente,
porta speranza
e ridona fiducia!
Tu che sei l’Immacolata Concezione,
vieni in aiuto a noi peccatori.
Donaci l’umiltà della conversione,
il coraggio della penitenza.
Insegnaci a pregare per tutti gli uomini.
Guidaci alle sorgenti della vera Vita.
Fa di noi dei pellegrini in cammino dentro la tua Chiesa.
Sazia in noi la fame dell’Eucaristia,
il pane del cammino, il pane della Vita.
In Te, o Maria, lo Spirito Santo ha fatto grandi cose:
nella sua potenza, ti ha portato presso il Padre,
nella gloria del tuo Figlio, vivente in eterno.
Guarda con amore di Madre
le miserie del nostro corpo e del nostro cuore.
Splendi come Stella luminosa per tutti
nel momento della morte.
Con Bernardetta, noi ti preghiamo, o Maria,
con la semplicità dei bambini.
Metti nel nostro animo lo spirito delle Beatitudini.
Allora potremo, fin da quaggiù, conoscere la gioia del Regno
e cantare con te: Magnificat!
Gloria a te, o Vergine Maria,
Beata Serva del Signore,
Madre di Dio,
Tempio dello Spirito Santo! Amen!