IV DOMENICA DI PASQUA ANNO C Dal Vangelo secondo Giovanni (10.27-30)

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Dal Vangelo secondo Giovanni 10,27-30

In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e Io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola»

IV DOMENICA DI PASQUA ANNO C Dal Vangelo secondo Giovanni (10.27-30)ultima modifica: 2016-04-17T10:31:29+02:00da teresinaurgese
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Una risposta a “IV DOMENICA DI PASQUA ANNO C Dal Vangelo secondo Giovanni (10.27-30)

  1. Poche parole racchiudono Verità da conoscere e approfondire con molto interesse. È l’interesse per la Parola di Dio a contraddistinguere i veri seguaci cristiani dai superficiali. L’interesse indica una particolare attrazione verso qualcosa o qualcuno.
    In tutte le cose utili bisogna trovare un interesse particolare, inteso come coinvolgimento e attrattiva, per il valore della persona o di un oggetto. Il distacco manifestato da molti cristiani da Gesù e dal Vangelo, manifesta la mancanza di interesse.
    Ciò che si ama veramente si segue con molta attenzione, si conosce profondamente, si obbedisce a colui che ha autorità.
    Gesù oggi inizia con queste parole: “Le mie pecore ascolta¬no la mia voce”. L’ascolto è il primo atteggiamento che si deve manifestare quando bisogna stabilire un dialogo, perché non si deve solo parlare o chiedere, davanti a Dio è più vantaggioso ascoltare.
    Quando si ascolta qualcuno significa dirgli: tu sei importante, meriti tutta la mia attenzione. Questa considerazione però ci lascia amareggiati considerando il poco ascolto che l’umanità presta a Dio. Anche tra i cristiani non va meglio.
    Questo dato indica che oggi Dio interessa poco, o forse interessa solo quando c’è un bisogno e ci si ricorda della sua esistenza.
    Così agiscono molti cristiani e si scoraggiano quando cercano di pregare ma con difficoltà e non riescono ad entrare nella preghiera. Per pregare bene è indispensabile stabilire un contatto spirituale, ma se non si riesce ad aprire il cuore, non c’è gioia e tutto diventa pesante.
    In questa società crudele e divoratrice dei valori umani, esiste in minima parte l’ascolto di Dio, mentre è pressoché assente un servizio importante e di estrema delicatezza che è l’ascolto degli altri. Neanche tra familiari c’è la capacità di ascoltare l’altro, e molti arrivano ad ascoltare solo dopo molti fallimenti o iniziative sbagliate.
    Lo stesso avviene con Gesù: Lui parla da duemila anni ma l’uomo prima di ascoltarlo deve compiere molti errori e sbattere la testa!
    L’aspetto incredibile è che Gesù ci dona quanto è indispensabile per la nostra realizzazione, per vivere sempre nella gioia e nella pace interiore, nonostante le dure prove della vita. Tutto possiamo superare insieme a Lui, mentre l’uomo da solo può raggiungere gratificazioni umane che non danno la vera felicità.
    Dovremmo restare ad ascoltare Gesù ogni giorno con grande premura, invece si corre, corre, corre, e per Lui non c’è mai tempo per ascoltarlo e ringraziarlo. Niente e nessuno potrà mai darci quanto ci dona Gesù in un istante!
    Per arrivare ad ascoltare Gesù dobbiamo chiederci se Lui merita di essere ascoltato. Approfondiamo questo importante aspetto. Non solamente il Vangelo ma la storia di duemila anni di Cristianesimo ci dicono che il Signore ha compiuto cose grandi e che Lui è in modo assoluto Dio.
    Un Dio Amore che può tutto, interessato ad ognuno di noi come mai nessuno ha fatto e ha sempre il desiderio di aiutarci e renderci felici.
    Non aggiungo tantissime Verità che conosciamo dal Vangelo, e tutto ci dice che Gesù è veramente l’unico a meritare il nostro ascolto insieme all’obbedienza. Gli uomini dobbiamo ascoltarli, almeno nelle cose giuste e moralmente sane, ma a Gesù dobbiamo obbedienza e per non sbagliare è opportuno conoscere i Comandamenti. http://www.gesuemaria.it/files/I__DIECI__COMANDAMENTI.pdf
    Quando preghiamo, noi ascoltiamo Dio, molto spesso però la sua voce non la percepiamo per il poco interesse che prestiamo alla preghiera stessa. Pregare è parlare con Gesù e la Madonna, le Loro risposte forse non arrivano subito, ma se Li ascoltiamo operando bene e praticando le virtù, sarà facile ottenere quanto desideriamo.
    Gesù ha dato la sua Vita per ognuno di noi, non dimentichiamo di mettere la nostra vita nella sua volontà e nel suo Cuore!